Mar Mediterraneo, Confeuro: “È allarme rosso. Tuteliamo biodiversità ed economia blu”

  


“Confeuro intende esprimere tutta la propria preoccupazione per la “condizione di salute” del Mar Mediterraneo, le cui risorse ittiche iniziano a essere sempre più scarse. Stime e dati, purtroppo, descrivono un mare “malato”, vittima dell’inquinamento e degli eccessi delle attività umane, un mare in continuo cambiamento a causa del riscaldamento globale che muta l’acidificazione e le temperature delle acque con conseguenti e deleteri effetti sulla fauna marina: ad esempio, la proliferazione di nuove specie aliene, come il granchio blu e il verme cane, con grave e negativo impatto sull’ecosistemo marino. Insomma, siamo di fronte a uno scenario sinceramente allarmante, che dovrebbe essere maggiormente attenzionato dalle istituzioni alla luce delle pericolose conseguenze dal punto di vista ambientale, economico, ittico e produttivo. Un problema, peraltro, molto attuale per un paese come il nostro, bagnato per oltre 8mila chilometri dal Mar Mediterraneo, su cui sostanzialmente si fonda la pesca, l’economia blu e il turismo dell’Italia. Senza contare tutta la biodiversità, messa a rischio a causa del cambiamento climatico. Alla luce di questo grave contesto, dunque, Confeuro sollecita Governo nazionale, Parlamento e amministrazioni locali a non voltarsi dall’altra parte, a non “normalizzare” la questione Mar Mediterraneo, ma a promuovere tutti gli interventi necessari alla definitiva tutela di questo immenso patrimonio naturale, fondamentale per la vivibilità della nostra comunità”.

 

Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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