L'arte che incontra la scienza: Kirikú in scena a L'Aquila
L'Aquila si prepara a ospitare un evento unico nel suo genere, che fonde l'espressività dell'arte con la concretezza della scienza. In occasione di "Sharper - La Notte dei Ricercatori", va in scena "Kirikú", uno spettacolo di danza riadattato e diretto da Maria Sofia Palmieri. La rappresentazione, che ha luogo al Teatro Ridotto, nasce dalla collaborazione con l'INGV di Roma e l'INFN del Gran Sasso.
Lo spettacolo, ispirato al celebre film d'animazione di Michel Ocelot, affronta temi di grande attualità, in particolare la siccità e la salvaguardia dell'ambiente. Con un linguaggio che unisce danza classica, stili afro ed elementi etnici, la Palmieri ha creato un'opera che, pur mantenendo la forma semplice e fiabesca del film originale, tocca nervi scoperti della nostra società.
"Ho mischiato danza, atmosfere colorate ed etniche, e ho trovato un collegamento scientifico legato al contesto ambientale, come già dalla storia originale di Michel Ocelot il tema fondamentale della siccità in Africa e non solo," spiega Maria Sofia Palmieri, che nello spettacolo ricopre un triplice ruolo. L'artista si cala infatti nei panni della perfida Strega Karabà, della madre di Kirikú e dello zio Chaka.
Pur essendo uno spettacolo per tutti, con un linguaggio elementare, la narrazione non esita a toccare argomenti difficili e urgenti, come la violenza sulle donne e lo stupro. Una scelta coraggiosa che dimostra come l'arte possa essere un veicolo potente per la riflessione su questioni sociali complesse.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Ridotto di L'Aquila con due repliche: una la mattina del 26 settembre alle ore 10, dedicata principalmente alle scuole, e una serale alle ore 21 per il pubblico generico. Sul palco, a dare vita ai personaggi della celebre favola africana, ci saranno anche Marco Testaiuti nel ruolo di Kirikú, Sabina Domanico e Massimo Crescimbene.
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