EMILIO SORRIDENTE Hotel R_Evolution

  

Emilio Sorridente - Hotel R_Evolution (RNC

Music, 2 maggio 2025)

Un album potente e viscerale, nato da sessioni in

presa diretta e plasmato con strumenti analogici. Tra

riff incandescenti e visioni psichedeliche, Hotel

R_Evolution è un viaggio sonoro dentro stanze

immaginarie, ognuna con la sua voce, il suo battito, la

sua rivoluzione.

Hotel R_Evolution è il settimo capitolo musicale di

Emilio Sorridente, un ritorno alle radici del rock puro

arricchito da un’impronta psichedelica che attraversa

l’intero album. Uscito il 2 maggio 2025 per RNC

Music, Hotel R_Evolution segna una nuova

evoluzione sonora per l’artista, che, dopo la

collaborazione con Youth Glover nei Dream

Symposium, riporta in primo piano la sua anima

rock.

Nove brani, un mix di energie fresche e riff potenti, un

viaggio musicale che attraversa il presente e il

passato, l’introspezione e la ribellione.

L’album è più di una semplice raccolta di tracce:

Hotel R_Evolution è un luogo, un passaggio, una

trappola. Un’esperienza mentale che trasporta

l’ascoltatore in un immaginario spazio composto da

nove stanze, ognuna con una propria storia, fisica o

simbolica. Dopo il paesaggio sonoro rarefatto di

From the Shell, si torna a un rock viscerale, suonato,

urlato e vissuto. Il cuore pulsante dell’album è formato

da chitarra, basso e batteria, registrati in presa diretta

in soli due giorni, e arricchiti da stratificazioni di suoni

analogici, delay, organi e pianoforte a coda. Un

modo anacronistico di fare dischi, ma con una visione

nuova, con la “R” di R_Evolution che separa e

unisce: hotel, rivoluzione, rievoluzione.

Il disco si apre con Revolution, il singolo di lancio,

uscito il 25 aprile 2025 (https://youtu.be/

U5IzpCGCvp8), che incarna perfettamente il cuore

del progetto: una chiamata all’azione, un manifesto di

cambiamento, accompagnato da un videoclip

suggestivo firmato da Mr Holyshit.

Le tracce Revolution e Here She Comes sono state

masterizzate da Andy Walter agli Abbey Road

Studios, simbolo di una visione globale che unisce

passato e futuro.

L’album segna inoltre la prima volta in cui Emilio e la

sua band inseriscono una cover: la reinterpretazione

di Ten Thousand Words In A Cardboard Box,

brano storico di Twink, ex compagno di Syd

Barrett negli Stars. Idea nata a seguito di una

collaborazione tra Emilio e lo stesso Twink.

Emilio Sorridente, che ha sempre rifiutato le

etichette, dichiara: «Non voglio spiegare le canzoni.

Voglio che chi ascolta lo faccia dall’inizio alla fine,

come si faceva una volta».

Il disco è interamente cantato in inglese, lingua scelta

per ritmo, impatto e necessità sonora.

La copertina, curata dal duo Doc Mùrdaka e

Carmelo Marturano, rappresenta l’atto incendiario

dell’arte: un telo rosso, il fuoco che brucia come un

segnale, come un manifesto. Non è solo grafica. È

visione.

Biografia

Emilio Sorridente affonda le proprie radici artistiche

nel rock psichedelico e nel blues. Il viaggio musicale

del chitarrista e cantante si snoda attraverso un

cantautorato sperimentale (Anomalia di sistema,

Reality Show) passando attraverso divagazioni

rock-reading (7 Sins) e un passato di collaborazioni e

apparizioni dal vivo con diverse personalità del blues

(Franco Vinci, Roberto Ciotti, Will Tang &

Patrick Murdoch) e del rock (Black Seeds,

Encelado, John ‘Twink’ Alder, Gary Lucas,

Martin ‘Youth’ Glover).

Il suo ultimo album, From the Shell, è uscito in vinile

per RNC Music/Self e ha vinto il Best Vinyl

Award 2016 per la miglior copertina in vinile in

Italia, opera di Carmelo Marturano e Doc

Mùrdaka. Quasi interamente strumentale, l’album si

chiude con Love Will Find You, canzone scritta a

quattro mani con Michael Orzek e masterizzata da

Andy Jackson, sound engineer dei Pink Floyd. Nel

2020, insieme a Youth, fonda i Dream Symposium

e successivamente i due pubblicano l’album Green

Electric Muse per l’etichetta londinese Youth

Sound Records. Il disco, pubblicato in edizione

limitata su vinile verde nel luglio 2024, ha ottenuto

unanimi consensi dalla critica, inclusa la storica rivista

londinese International Times.